Il progetto di accoglienza socio-sanitaria è in vita da ormai 7 anni in cui tutte le estati bambini, volontari e famiglie  si incontrano in estate facendo base al Villaggio Arcobaleno di Tricase permettendo a diversi bambini Saharawi disabili o malati di curare o monitorare la loro situazione di salute guardando agli aspetti di tipo globale e creando percorsi di coinvolgimento educativo, ludico e interculturale. 

Negli anni abbiamo ballato con Mohammeddu, giocato al calcio con Mahmud e vissuto esperienze straordinarie  con Abdallah, Tfarah e Abdi, Enzaha, Ayebah e tanti tanti altri bambini provenienti dai campi profughi dell’Algeria. Insieme a loro abbiamo potuto creare dei percorsi di lungo periodo per  NasraGleila e Addad rimasti a Tricase  per seguire percorsi e operazioni socio-sanitarie. Grandissimi incontri che sono stati possibili grazie alla solidarietà delle famiglie, dei volontari, dei partner come il Comune di Tricase e la Asl di Lecce (Distretto di Gagliano del Capo) che hanno messo a disposizione la propria struttura e alla partecipazione della comunità che ha sempre sostenuto il progetto. 

Nel tempo abbiamo avuto oltre 70 volontari dall'Italia e dal mondo grazie alla nostra rete e alla collaborazione con YAP Italia con le scuole locali (Liceo linguistico Comi di Tricase).

L’obiettivo principale è quello di offrire un controllo della salute dei bambini e fornire visite e cure mediche ai piccoli ospiti che normalmente non hanno adeguata assistenza sanitaria, nati e cresciuti in un’area geografica ostile in cui le disabilità sono particolarmente diffuse a causa di scarsa prevenzione e cattive abitudini alimentari. Si tratta di interventi determinanti per una crescita sana e per dare la possibilità ai piccoli abitanti del deserto di una vita indipendente. Grazie all’assistenza sanitaria garantita dalla Regione Puglia, i piccoli ospiti godono del servizio pubblico.

L’assistenza sanitaria si accompagna a tanta animazione, attività ricreative, culturali, sportive e artistiche tali da permettere la maturazione della personalità dei bambini e offrire loro la possibilità di riposo e svago dopo la fine dell’anno scolastico e all’inizio del periodo più intenso di calore nei campi profughi.

Il progetto è realizzato in partnership con Ansps – Associazione nazionale solidarietà popolo saharawi e Yap - Youth Action for Peace Italia Italia e grazie alla collaborazione di una rete di realtà locali che mettono a disposizione risorse umane e materiali, tra cui la Asl di Lecce, il Comune di Tricase, Pia Fondazione di culto e religione Card. Giovanni Panico di Tricase, l’Università di Lecce, le cooperative sociali Adelfia e Terrarossa, il Banco delle Opere di carità, le associazioni Zig, Magna Grecia Mare, Casa delle Agriculture Tullia e Gino, Tarantarte, Tricasemìa, Castro puoi volare, Coppula Tisa, il gruppo Mobbasta e la Masseria Nonno Tore.

 

Mahmud Ali Lemua. 10 anni, vispo e chiacchierone. È un tricasino d’adozione. Affetto da lagoftalmo congenito, una patologia che impedisce alle palpebre di chiudersi. Due anni fa ha subito un intervento di blefaroplastica a uno occhio presso l’ospedale Gemelli per dargli la possibilità di chiudere le palpebre. L'intervento, anche se complicato, è andato molto bene e il bambino sta eseguendo altri accertamenti per capire la sua patologia (le palpebre, nonostante l’intervento, continuano ad essere sempre in tensione e a non chiudersi del tutto).  In questo stesso occhio, inoltre, anni fa, è entrata una scheggia e, non avendo la possibilità di lubrificarlo e operarlo, la ferita gli ha causato una cicatrice che ha peggiorato nel tempo le sue capacità visive soprattutto perchè il suo caso è associato a degli studi genetici su un presunto ritardo nella crescita. 

Nasra Salek Lamin, 13 anni. Bravissima ballerina, in Italia a causa delle ustioni su tutto il corpo causate da un incidente domestico nella sua tenda. Col tempo, le ustioni le stavano limitando la normale mobilità delle articolazioni (gomito e dita), un problema che dovrà essere monitorato per tutto il periodo della crescita, nonostante sia già stata sottoposta a due intervento di chirurgia ortopedica plastica per esiti cicatriziali retraenti, nel 2013 al braccio sinistro presso l’ospedale Perrino di Brindisi e nel 2014 alle dita di entrambe le mani presso l’ospedale F. Ferrari di Casarano. È molto sensibile sul tema dell’amore, evitate di chiederle se ha un fidanzatino.

Abdallha Yadie Bachir, 14 anni. Nel 2015 viene per la prima volta in Italia per un problema al piede sinistro che risulta gonfio e dolorante. Dopo vari accertamenti, risulta affetto da linfedema cronico al piede, una condizione oramai persistente che si è strutturata nel corso degli anni determinando un cambiamento dei tessuti del piede. Non essendoci tempo per programmare una cura ad hoc, né una terapia specifica, necessita di una valutazione angiologica con possibilità di ulteriori esami provando possibili terapie, purtroppo senza certezza di risultato. Appassionato di musica, se ha uno smartphone a portata di mano vi farà ascoltare su Youtube tutta la musica del deserto, intonandola a suo modo. Ama ballare e indossare la Darrâa (la tunica maschile saharawi). Tenerone, è sempre in cerca di abbracci!

Gleila Larosi Sueilem (8 anni) una bellissima bambina con un osteosarcoma al femore, una forma tumorale molto rara che attacca le cellule ossee. È già stata trasferita a Roma dove sarà seguita da un’equipé specializzata dell’I. F. O. - Istituti Fisioterapici Ospedalieri. Gleila è stata operata quattro fa in Algeria ma ora ha bisogno di un intervento di trapianto osseo particolarmente delicato e di un lungo percorso di fisioterapia senza il quale rischia di perdere la gamba. È arrivata in Italia l'anno scorso e ci è rimasta per continuare le cure, in attesa dell'operazione. Ormai parla un perfetto italiano ed è perfettamente integrata nella comunità tricasina. Furbetta e vispa, non fidatevi se vi fa gli occhi dolci.

Addad Mrabi Dua, 12 anni. Appassionato di auto, che chiama le "brum brum". È affetto da una rarissima sindrome genetica denominata Cri du chat (il grido del gatto), una malattia che gli impedisce di crescere e di sviluppare tutte le abilità motorie. Dopo l'accoglienza 2015 è rimasto a Tricase per un anno per continuare il percorso riabilitativo chinesiterapico-psicoterapico e inseguire il sogno di poter camminare da solo. A seguirlo, il personale qualificato del Centro di Riabilitazione dei Padri Trinitari di Gagliano del Capo (Presidio di riabilitazione Casa madre del buon rimedio – Comunità socio-riabilitativa Mons. Di Donna).

Abdi, 7 anni. Per la prima volta è in Italia. Il piccolo Abdi l'abbiamo incontrato quest'anno nel deserto, durante il nostro viaggio-missione a febbraio. Sarà da noi principalmente per iniziare delle cure per la dermatite. Inoltre, in estate ha delle perdite di sangue a causa di un'infezione alle orecchie. Ci ha messo un po' ad imparare a camminare. In passato ha avuto una frattura a un braccio, trattata un anno fa con dei gessi e sedute di fisioterapia che, però, ha smesso di fare. Con il freddo avverte dolore al braccio. 

Tfarah, 12 anni. Per la prima volta è in Italia. E' attenta, vivace e sempre sorridente. La piccola Tfara l'abbiamo incontrata quest'anno nel deserto, durante il nostro viaggio-missione a febbraio. Cresciuta in una famiglia attenta e accogliente, Tfara ha delle ustioni sul viso e sulle mani e ha un problema al mignolo.